TY - JOUR AU - Riolfi, Mirko AU - Mogliani, Elisa AU - Salvetti, Irene AU - Poles, Giovanni AU - Trivellato, Ezio AU - Manno, Pietro T1 - Efficacia e criticità nelle cure palliative domiciliari per il paziente oncologico: studio retrospettivo di coorte PY - 2021 Y1 - 2021-10-01 DO - 10.1701/3679.36655 JO - Recenti Progressi in Medicina JA - Recenti Prog Med VL - 112 IS - 10 SP - 647 EP - 652 PB - Il Pensiero Scientifico Editore SN - 2038-1840 Y2 - 2024/03/28 UR - http://dx.doi.org/10.1701/3679.36655 N2 - Introduzione. La presa in carico da parte della Rete Locale di Cure Palliative (RLCP) è stata identificata come uno dei maggiori determinanti di appropriatezza clinica e gestionale nel fine vita oncologico. Il processo di transizione del paziente dalle cure oncologiche, tipicamente ospedaliere, alle cure palliative territoriali è uno snodo particolarmente fragile dal punto di vista sia clinico-relazionale sia organizzativo, prevedendo una valutazione multidimensionale (VMD) per la stesura del piano assistenziale individuale (PAI). L’obiettivo del presente studio è di identificare le criticità, in termini di attese e inefficienze, nella transizione del paziente dalle cure oncologiche alle cure palliative domiciliari, ed evidenziare l’efficacia delle stesse nel ridurre il ricorso alle strutture per acuti. Metodi. Studio di coorte retrospettivo nel quale sono stati arruolati tutti i 375 pazienti deceduti a causa di tumore nel 2017 nel Distretto Ovest dell’AULSS 8 Berica (Vicenza) e residenti al proprio domicilio durante gli ultimi 6 mesi di vita. Risultati. Il 40% dei pazienti arruolati nello studio è stato assistito a domicilio dall’Unità Operativa di Cure Palliative (UOCP). L’accesso alla RLCP favorisce il decesso al domicilio (53,3% vs 7,6%) e determina una riduzione del numero di ricoveri ospedalieri (0,64 vs 1,12 ricoveri) e di giornate di degenza (5,17 vs 16,8 giorni) negli ultimi 2 mesi di vita. La segnalazione dell’oncologo al medico di assistenza primaria (MAP) per attivazione dei servizi domiciliari di cure palliative avviene in media a 120 giorni dal decesso. Il 18,8% di queste segnalazioni non viene recepito e non esita in una richiesta di attivazione da parte del MAP. L’intervallo di tempo tra la segnalazione del bisogno da parte dell’oncologo e l’esecuzione della VMD è in media di 36,8 giorni. La mancata convocazione del palliativista in sede di VMD si associa a una minore possibilità di presa in carico di quel paziente (52,4% vs 97,3%) e un ritardo di attivazione della stessa (56,3 vs 3,81 giorni), rispetto ai casi in cui il palliativista era presente. Conclusioni. Il presente studio conferma l’efficacia dell’accesso alla RLCP in termini di minore ricorso a strutture ospedaliere e incremento della possibilità di decedere al proprio domicilio, per chi lo desidera. Lo studio ha evidenziato criticità nel coordinamento e integrazione dei professionisti operanti all’interno della rete, col rischio di precludere o ritardare l’accesso alla RLCP della persona con bisogni di cure palliative. I risultati emersi possono essere utili per la revisione dei percorsi di cura da parte delle UOCP affinché gli stessi siano accessibili, efficaci, aderenti alla normativa vigente e sostenibili nel tempo. ER -