Medicina e letteratura: un’antologia




Foglietto illustrativo
Sono un tranquillante.
Agisco in casa,
funziono in ufficio,
affronto gli esami,
mi presento all’udienza,
incollo con cura le tazze rotte –
devi solo prendermi,
farmi sciogliere sotto la lingua,
devi solo mandarmi giù
con un sorso d’acqua.

So come trattare l’infelicità,
come sopportare una cattiva notizia,
ridurre l’ingiustizia,
rischiarare l’assenza di Dio,
scegliere un bel cappellino da lutto.
Che cosa aspetti –
fidati della pietà chimica.

Sei un uomo (una donna) ancora giovane,
dovresti sistemarti in qualche modo.
Chi ha detto
che la vita va vissuta con coraggio?

Consegnami il tuo abisso –
lo imbottirò di sonno.
Mi sarai grato (grata)
per la caduta in piedi.

Vendimi la tua anima.
Un altro acquirente non capiterà.

Un altro diavolo non c’è più.


Da: Elogio dei sogni,
di Wisława Szymborska.
Traduzione di Piero Marchesani.
© Adelphi Edizioni SpA, Milano 2011.
Ed. speciale del Corriere della Sera 2011
Pagg. 69-71.