Settembre 2021, Vol. 112, N. 9 Recenti Prog Med 2021;112(9):598 doi 10.1701/3658.36427 Scarica il PDF (71,1 kb) Ritratto di Sandro Spinsanti: la stagione degli amori veri titolo - split_articolo,controlla_titolo - art_titolo Ritratto di Sandro Spinsanti:la stagione degli amori veri testo - art_testo Lavoro e formazione professionale Nella formazione di un medico, contano i “Maestri”? Non solo nella formazione del medico: è importante per tutti, qualunque sia il cammino professionale che si intraprende. Purché poi ci si impegni a superare il “Maestro”… Qual è la maggiore soddisfazioneda lei avuta nella vita professionale? Il consenso informato: credo che con il mio impegno – unito a quello di altri appassionati di etica – sia riuscito a far passare il messaggio, estraneo all’etica medica tradizionale, che il medico è tenuto a chiedere il consenso al malato, anche se è convinto che gli stia fornendo la terapia giusta. E la più grande delusione? Il consenso informato, ovvero la sua traduzione in pratica tramite la modulistica che estorce il consenso, senza vera informazione. Quello che oggi è qualificato come consenso informato è una caricatura di ciò che intendevamo proporre sottolineando il valore dell’autonomia della persona malata nella pratica della medicina. Qual è la parte del suo lavoropiù gratificante? Proporre nella formazione il modello della buona medicina nei termini della bioetica e sentire il commento del professionista che esclama: “Sono vent’anni che praticavo la bioetica e non lo sapevo!”. E la più noiosa? Fare formazione a chi ha già fatto proprio il modello. È come predicare ai convertiti. Lettura e scrittura Come trova il tempo di scrivere? Scrivere per me non è un di più: è parte essenziale del mio lavoro. La sfida è trovare il tempo per leggere. Soprattutto da quando la medicina narrativa è diventata di moda, sono sopraffatto da richieste di leggere resoconti di percorsi di malattia e di cura. È piacevole e istruttivo. Ma rischia di diventare un compito immane seguire, oltre alla evidence-based medicine, anche la crescita della narrative-based medicine. Quale libro ha sul comodino? Le poesie di Wisława Szymborska. Qual è l’ultimo libro che ha regalato? Il titolo non lo posso dire. L’avevano regalato a me e non mi piaceva. L’ho rifilato a un amico per il compleanno (mi vergogno!). Il libro che vorrebbe portatesu un’isola deserta? “Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust. Forse, non avendo altro, mi deciderei di affrontarlo: un impegno che rimando da decenni. I suoi scrittori preferiti? Ne cito uno solo: Romain Gary. Chi non lo conosce si affretti a procurarsi uno dei suoi libri: uno qualsiasi. Ognuno è una provocazione e una scoperta. Ricordi, passioni e… Qual è stato il suo primo “esame”? Voglio ricordare quello per la cattedra di bioetica. Rigorosamente bocciato (neppure ammesso all’orale). Il pacco delle mie pubblicazioni ritirato successivamente intatto dai magazzini del ministero: i commissari devono aver preso la decisione senza esaminarle. Felice chiusura di un flirt con l’università. È incominciata così la stagione degli amori veri: la formazione e la divulgazione. Il più bel ricordo? Il giorno del mio matrimonio. A Cleveland (Ohio), dove ero per un soggiorno di studio alla Cleveland Clinic: uno dei centri di eccellenza della medicina a livello mondiale, che aveva inserito la consulenza bioetica nella pratica clinica (da noi a malapena si conosceva il nome della bioetica). Ero là per imparare, e credo di aver appreso molto. Ho colto l’occasione anche per sposarmi. Ricordo mia moglie e io, soli, davanti a un giudice, a scambiarci una promessa che dura da trent’anni.Poi a pranzo nel ristorante del museo.La libertà dalle convenzioni come stile di vita… Il compleanno più bello? Il prossimo (purché ci sia!). Si mangia per sopravvivere o per godere? Per goderci la sopravvivenza. Veg o carne? Da diversi anni vegetariano. E mai pentito. Birra o vino? E perché non l’una (d’estate) e l’altro (tutto l’anno)? Curiosità I giornali li legge sulla carta o online? Online. Ma alla domenica mi concedo gli insuperabili giornali di carta! Qual è la prima pagina che guarda sul giornale? Gli spettacoli e i film. La televisione serve a guardare… Le serie, una dopo l’altra. Chi le telefona più spesso? Un call center per offrirmi un nuovo, favoloso, contratto telefonico.