Un ricordo di Carla Berardi

Una bambina, un bambino crescono in un ambiente che, in molti modi possibili, sostiene il loro sviluppo, talvolta bene, altre volte con disinteresse se non con ostilità. Carla Berardi, pediatra perugina, aveva compreso che la cura all’infanzia non si ferma all’interno dell’ambulatorio, tra febbre, malattie infettive e ricette per il divezzamento, ma è necessario intervenire a più livelli in quel complesso ambiente a continuo contatto con il bambino. Carla è stata un alfiere di questa moderna pediatria, muovendosi in quella parte dell’area pediatrica, le cure primarie, meno incline ad accettare novità e cambiamento di paradigmi per lo svolgimento della professione e, soprattutto, con scarse possibilità di raggiungere una piena e consapevole formazione. Sensibile all’importanza di una solida preparazione, Carla non ha mai smesso di studiare: ha conseguito il Master Internazionale in Protezione della Comunità e Promozione della Sicurezza presso le Università di Padova, Oporto, Parigi XII e Karolinska Institut, ha frequentato lo SCAN program presso il centro contro il maltrattamento dei minori al Sick Children Hospital di Toronto ed è stata tra le prime socie attive del Centro per la Salute del Bambino di Trieste e dell’Associazione Culturale Pediatri, due associazioni che hanno come mission la formazione del pediatra e la partecipazione a politiche attive verso l’infanzia. Carla non ha mai considerato il suo ambulatorio come unico spazio di intervento verso i bambini: è stata consulente presso la Provincia di Perugia nell’ambito del progetto Prevenzione, trattamento e recupero nei casi di maltrattamento e abuso di minori e ha fatto parte dell’équipe multidisciplinare di intervento per questi casi. Ultimamente si è impegnata attivamente per l’inserimento di nuovi programmi di intervento a sostegno della funzione genitoriale diffusi in tutta l’Umbria, e recentemente aveva accettato di essere la referente responsabile del gruppo di lavoro sul maltrattamento dell’Associazione Culturale Pediatri; ha partecipato ad audizioni della Commissione Parlamentare Infanzia e ha curato il libro Maltrattamento all’infanzia. Manuale per gli operatori dell’area pediatrica (Il Pensiero Scientifico Editore 2020).

Carla associava a questo vulcano in continua attività di iniziative concrete una personalità estroversa, generosa e profonda, che le permetteva di coltivare non solo rapporti professionali ma anche amicizie vere tra i medici di tutto il mondo (Marcellina Mian, Tomisaku Kawasaki, Franco Panizon, Gino Strada, Giancarlo Biasini, Paolo Siani, Alessandro Ventura tra i tanti). Sempre bello lavorare con Carla, attenta alle questioni professionali quanto a quelle relazionali, con il risultato che i gruppi di lavoro a cui partecipava riuscivano a produrre attività concrete per programmi di intervento per famiglie o di formazione professionale per i pediatri.

Oggi, quell’irriducibile finitudine che caratterizza il nostro stato umano ci ha privato della preziosa compagnia di Carla. Tante cose ancora da fare insieme e il pensiero della sua mancanza rende difficile immaginare i nostri progetti ancora abbozzati. Ma la sua simpatia, intelligenza, vivacità ed eleganza associata a un sorriso aperto disposto all’amicizia saranno presenti ai nostri tavoli di lavoro come a quelli conviviali, e la sua presenza dentro ognuno di noi ci ricorderà di continuare il nostro impegno perché i bambini hanno sempre bisogno di atti concreti per la loro protezione e promozione.