Identificazione di batteriemia da Pseudomonas aeruginosa

Tra le batteriemie da Gram-negativi che insorgono in pazienti ricoverati in ospedale una delle più gravi è quella da Pseudomonas aeruginosa che colpisce prevalentemente soggetti accolti in unità di terapia intensiva, portatori di molteplici apparecchiature invasive e/o affetti da condizioni predisponenti, come neutropenia, pneumopatie croniche o deficit immunitari.
Il trattamento delle infezioni da P. aeruginosa richiede l’uso di un limitato numero di antibiotici specifici per questo patogeno e pertanto è della massima importanza la decisione clinica riguardante l’etiologia dell’infezione, sia perché un ritardo della terapia antibiotica specifica può compromettere la prognosi, sia perché l’uso di antibiotici a largo spettro, ma non attivi verso P. aeruginosa, oltre a ritardare la diagnosi, può aggravare il decorso. È dunque importante differenziare i paziente a rischio di infezione da P. aeruginosa da quelli con infezione causata da altri Gram-negativi.



Nell’intento di individuare le caratteristiche cliniche dei pazienti con batteriemia da P. aeruginosa distinguendole da quelle dei pazienti con batteriemia da altri Gram-negativi, al fine di più efficacemente adottare una terapia specifica, sono stati studiati 4114 pazienti con batteriemia da Gram-negativi accolti in quattro centri ospedalieri (Schechner V, Nobre V, Kaye KS, et al. Gram-negative bacteriemia upon hospital admission: when should Pseudomonas aeruginosa be suspected? Clin Infect Dis 2009; 48: 580). Gli autori hanno osservato che i Gram-negativi isolati da emocolture in questo gruppo di pazienti sono stati: per il 51% Escherichia coli, per il 16% per Klebsiella, per il 4,9% Enterobacter spp. e Citrobacter spp. Inoltre, l’incidenza di batteriemia da P. aeruginosa è stata calcolata in 5 casi su 10.000 ricoveri ospedalieri.
Gli autori propongono un sistema di 5 variabili quali fattori indipendenti di presenza di batteriemia da P. aeruginosa: 1) immunodeficienza grave (comprendente trapianto di midollo e di organi solidi, neutropenia, recente chemioterapia o trattamento con corticosteroidi ad alte dosi per più di 5 giorni o con azatioprina o ciclosporina), 2) età >90 anni, 3) trattamento antibiotico durante i precedenti 30 giorni, 4) presenza di catetere venoso centrale o urinario. Tuttavia nel loro studio gli autori non hanno tenuto conto del primo di questi fattori (immunodeficienza grave), poiché è noto che in queste condizioni la terapia antibiotica anti-pseudomonale è di uso corrente.
Gli autori hanno rilevato che, nei pazienti con batteriemia e senza immunodeficienza grave, la probabilità di batteriemia da P. aeruginosa è stata del 2,3% se nessuno dei fattori predisponenti era presente, fino al 9% se era presente un solo fattore e oltre il 28% se erano presenti 2 o più fattori. È stato inoltre osservato che un trattamento anti-pseudomonas per tutti i pazienti con batteriemia da Gram-negativi al momento del ricovero in ospedale significherebbe trattare 20 pazienti per “coprire” un solo caso di batteriemia da P. aeruginosa; se, invece, è presente 1 fattore predisponente, si dovrebbero trattare 11 pazienti per coprirne uno; se sono presenti 2 o più fattori ne verrebbero trattati meno di 4 per coprirne uno. Gli autori hanno rilevato che il 96% dei soggetti con batteriemia da Gram-negativi apparteneva al gruppo a più basso rischio, con meno di 2 fattori predisponenti. E ritengono, seguendo lo schema proposto, che sia possibile valutare la probabilità di una batteriemia da P. aeruginosa nei soggetti con batteriemia da Gram-negativi e adottare un adeguato trattamento antibiotico specifico.