Integrazione ospedale-territorio: il caso del Centro oncologico territoriale della Asl 04 di Teramo

Katia Cannita, Andrea Marcellusi, Angela Ragonese, Andrea Marinozzi, Cristian Palmarini, Francesca Perrotti, Azzurra Irelli, Alessia Di Giacobbe, Sara Di Santo, Clelia Di Carlo, Maria Catalani, Roberta Battipane, Enrico Friggi, Gianluca Moschetti, Camillo Odio, Franco Santarelli, Maurizio Brucchi, Maurizio Di Giosia, Carlo D'Ugo

Riassunto. Negli ultimi anni, la prossimità di cura ha assunto un ruolo centrale nella gestione oncologica, migliorando l’umanizzazione e l’accessibilità dei trattamenti. Il modello di delocalizzazione delle cure oncologiche dal contesto ospedaliero a quello territoriale è stato promosso da politiche sanitarie nazionali e internazionali, tra cui il Piano oncologico nazionale 2023-2027 e il Decreto ministeriale n. 77/2022. Questo studio valuta l’impatto di un percorso di integrazione ospedale-territorio avviato dall’Ospedale G. Mazzini di Teramo, considerando sia la qualità dei servizi erogati sia le implicazioni economiche per il Servizio sanitario nazionale. L’intervento ha previsto la creazione di un Centro oncologico territoriale, operativo attraverso un’équipe multidisciplinare e orientato alla gestione di pazienti cronici e lungo-sopravviventi. L’approccio adottato ha permesso di ridurre i tempi di attesa, il sovraffollamento ospedaliero e di migliorare l’efficienza organizzativa e il benessere psicologico dei pazienti. La valutazione ha incluso strumenti validati per la qualità della vita e la tossicità finanziaria. Dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, il Centro ha gestito circa 3.000 accessi, contribuendo a una razionalizzazione di risorse umane e spazi e migliorando l’accesso alle terapie. L’analisi economica ha mostrato una riduzione del costo medio per prestazione da 30 euro a circa 17 euro (-43%). È stata inoltre osservata una riduzione delle ospedalizzazioni inappropriate e un’elevata soddisfazione dei pazienti, attribuita alla maggiore accessibilità e all’ambiente accogliente. L’esperienza suggerisce che il modello adottato potrebbe essere implementato in altri contesti regionali per migliorarne l’efficienza complessiva.

Abstract. In recent years, proximity of care has taken on a fundamental role in oncological management, improving the humanization and accessibility of treatments. The model of decentralizing oncological care from hospitals to local areas has been supported by national and international healthcare policies, such as the National Cancer Plan 2023-2027 and Ministerial Decree No. 77/2022. The aim of this work is to assess the impact of a hospital-territory integration pathway started by the G. Mazzini Hospital in Teramo, considering both the quality of the services offered and the economic implications for the National Health Service. The integration was achieved through the creation of a territorial oncology center, which provides care through a team of professionals working under the “migrant unit” model. This model focuses on chronic patients and long-term survivors, reducing waiting times and improving access to services. It has alleviated hospital overcrowding, improved organizational efficiency, treatment quality, and the psychological well-being of patients, which was measured using specific quality of life (QoL) questionnaires and financial toxicity assessments. From 1st January 2024 until 31 December 2024 the center managed approximately 3,000 visits, easing the hospital workload by rationalizing space and human resources, and improving access to treatments. An analysis of financial toxicity showed improved cost management, with a significant reduction in the cost per service, dropping from 30 euros in 2021 to about 17 euros in 2024 (-43%). The reorganization also helped reduce hospitalizations by optimizing care settings. Patient satisfaction was high, both in terms of service quality and stress reduction, thanks to a less crowded and more welcoming environment. Decentralization reduced the burden on hospital departments, improved efficiency and patient satisfaction, and lowered costs. The experience suggests that this model could be implemented and scaled in other regional healthcare systems to further enhance overall efficiency.