In questo numero

Le numerose questioni che riguardano le dipendenze continuano ad essere al centro di un’attenzione multidisciplinare. Una ricerca condotta negli Stati Uniti su oltre 40.000 studenti iscritti a 396 scuole pubbliche e private – condotta dall’università del Michigan e finanziata dal National Institute of Drug Abuse – ha offerto un’istantanea del consumo di droghe e alcol tra i giovani americani fotografando uno scenario in corso di cambiamento: la percentuale di ragazzi delle scuole superiori che avevano usato una sigaretta elettronica per inalare nicotina nel mese precedente è passata dall’11% nel 2017 a quasi il 21% nel 20181. Il fascino delle sigarette elettroniche esercitato sugli adolescenti – una popolazione che aveva praticamente abbandonato il tabacco e per il quale l’acquisto di e-cig è tecnicamente illegale in molti Paesi – ha ridisegnato il panorama del rischio tra i giovani americani, ha commentato il Los Angeles Times2. «Ha ravvivato una dipendenza da nicotina che stava per scomparire in quella fascia d’età. E potrebbe portare ad un aumento del consumo di marijuana, sostanza già utilizzata almeno una volta al mese da circa 1 su 5 liceali».

Come leggiamo nella revisione sistematica pubblicata in questo numero (pag. 30), i risultati degli studi svolti fino ad oggi non danno risposte né certe né credibili sugli effetti sulla salute a lungo termine della crescente abitudine all’uso di sigarette elettroniche, ma il mercato complessivo dei prodotti da fumo sta crescendo, così come il giro d’affari dell’industria del tabacco che sembra essere riuscita, con la novità delle sigarette da riscaldamento di tabacco, ad aumentare il bacino dei consumatori. La revisione conclude in modo netto: «si può comunque affermare che, a meno che non vengano prodotte prove diverse e di migliore qualità, la sigaretta elettronica non dovrebbe essere pubblicizzata come un prodotto sicuro per la salute e dovrebbe essere sottoposta, almeno in via cautelativa, alle stesse restrizioni delle sigarette tradizionali».

Se i danni per la salute causati dalle sigarette che non bruciano sono ancora una questione controversa (va detto che società scientifiche come la European Respiratory Society raccomandano di non considerare il passaggio agli heated tobacco products come una strategia per la riduzione del danno)3, i rischi di dipendenza legati ad un utilizzo “patologico” del web iniziano ad essere una realtà preoccupante. Ne parla il lavoro di Jessica Ranieri et al. (pag. 44) che evidenzia come le ragazze italiane diano priorità all’accettazione sociale piuttosto che al proprio benessere e alla qualità di vita: la forma fisica che rientra nella classe di sottopeso rischia di divenire un modello a cui le ragazze aderiscono perché si adatta all’aspetto fisico socialmente desiderato ma non corrisponde a un livello di benessere e di salute adeguato.

Dobbiamo iniziare a preoccuparci dei possibili esiti di una trasformazione sociale in atto di cui siamo portati a considerare soltanto – o prevalentemente – i vantaggi in termini di facilità di relazioni, connessioni, acquisti, spostamenti (nella semplice tabella riportata a p. 1, “In questi numeri”, vediamo come strumenti quali la search di Google o il canale di acquisto di Amazon siano estremamente più “amichevoli”, intuitivi e ormai familiari dell’interfaccia del software per la gestione delle cartelle cliniche - EHR). La pressione sociale, che ha nella rete e nei social media il terreno nel quale riesce a prosperare, induce comportamenti e stili di vita che molto spesso trasformano gli individui in consumatori, talvolta incapaci di fare scelte autonome, quasi sempre a proprio svantaggio. La valutazione del proprio benessere è addirittura mediata dallo sguardo degli altri, che finisce con l’avere un’importanza decisiva nella percezione della propria felicità4.

È un mondo che non conosciamo – come ha scritto Richard Horton in una offline su The Lancet pubblicata poco prima di Natale a proposito di un rischio importante legato a internet, il gambling online5 – e che ancor meno comprendiamo. Ma è bene affrontare questa nostra ignoranza.

Bibliografia

1. http://www.monitoringthefuture.org/

2. Healey M. Number of high school seniors ‘hooked’ on vaping more than doubled in the last year. Los Angeles Times 2019; 17 dicembre.

3. European Respiratory Society. ERS position paper on heated tobacco products. https://www.ersnet.org/the-society/news/ers-position-paper-on-heated-tobacco-products

4. Zuboff S. Il capitalismo della sorveglianza. Il futuro dell’umanità nell’era dei nuovi poteri. Roma: Luiss, 2019.

5. Horton R. Offline: Gambling. “We are everywhere, we see everything”. Lancet 2019; 394: 2214.

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