CoViD-19: pensieri di un soldato ferito in guerra

Chi soffre vede i propri figli esclusivamente con le videochiamate

chi soffre non risponde più al telefono, neppure agli amici più veri

chi soffre ha gli incubi di notte e non dorme di giorno

chi soffre non pensa più al proprio lavoro, né alle tasse, né al mutuo

chi soffre non trova differenza tra i giorni della settimana

chi soffre capisce che i bollettini sanitari pubblicati sono fortemente sottostimati

chi soffre non ha la forza di lamentarsi della politica nazionale e regionale perché sa che il problema è stato sottovalutato da tutti

chi soffre non balla, non canta sui terrazzi ed evita la condivisione di foto e video sulla quarantena

chi soffre cerca di respirare profondamente, ora dopo ora, giorno dopo giorno

chi soffre non ha colpa di soffrire

chi soffre non assapora più il cibo, neppure l’acqua

chi soffre veramente ha paura e piange in solitudine

chi soffre non deve perdere la speranza.

Matteo Storti

Azienda ULSS 8 “Berica”, Vicenza