Sandro Bramucci

“Un tecnico dell’editoria”. Così Gioacchino De Chirico – persona che da decenni lavora nel mondo editoriale – riassume il profilo di Sandro Bramucci, che ci ha lasciati da poco. «Una figura professionale che forse non esiste più. Restano i grafici, i correttori di bozze, i tipografi. Ma figure che racchiudano in sé tutte queste competenze e che, inoltre, siano in grado di progettare, programmare, seguire tutta la filiera della produzione del libro, ecco: persone del genere oggi è sempre più difficile incontrarle».




Sandro iniziò il proprio lavoro nei primi anni Ottanta come responsabile della qualità per un’agenzia di servizi editoriali – racconta Daniele Barletta, suo collaboratore per tanti anni – e nel 1985 crea la società Typo con la quale cura tutte le fasi della realizzazione dei prodotti grafici ed editoriali, dalla progettazione al controllo della stampa tipografica. Il lavoro di progettazione riguarda quotidiani – da L’Unione Sarda a L’Indipendente e il manifesto – e libri di molte per case editrici: De Agostini, Donzelli, Edizioni Lavoro, Franco Angeli, Manifesto Libri, Il Pensiero Scientifico Editore, Società Biblica in Italia. La sua esperienza si è anche applicata al design di riviste, tra le quali Sfera , un originale progetto editoriale promosso da Sigma Tau negli anni Ottanta. Inoltre, ha curato la produzione di varie tipologie di materiale editoriale, informativo e promozionale per enti di ricerca (Cesos, Censis), federazioni sindacali (Cisl, Filta, Flerica) nonché istituzioni pubbliche (Agenzia del territorio, Camera di Commercio di Roma, Comune di Orvieto, Comune di Roma, Presidenza del Consiglio dei ministri, Scuola superiore dell’economia e delle finanze, Inail, Dipartimento di Architettura e Progetto di Sapienza Università di Roma).
In occasione di eventi culturali e convegni, si è occupato dell’ideazione e della produzione di libri, opuscoli, pieghevoli, manifesti e cartellonistica per conto del Comune di Roma, della Fondazione Kambo, di Sapienza Università di Roma.




«Tra i lavori che più lo rappresentano – prosegue Daniele Barletta – mi vengono in mente quelli realizzati tra gli anni Ottanta e Novanta collaborando con Piergiorgio Maoloni, con il quale è stato legato da un rapporto di reciproca stima e amicizia e per il quale ha curato la realizzazione di diversi progetti, dai materiali grafici per celebrare i 700 anni del Duomo di Orvieto alle riviste come Carta ed Extra , fino a materiali informativi per la Rai e per la Pontificia Università Lateranense. Altra collaborazione a cui Sandro teneva molto è quella con la Società Biblica Britannica & Forestiera, per la quale realizzò (dall’inizio dell’attività della Typo fino al 2017) molti prodotti editoriali, progettando, impaginando e curando la stampa di diverse edizioni con testi biblici, anche in più lingue. Con la sua capacità di armonizzare le parti di testo portò il suo contributo per renderne chiara la lettura curandone con rispetto e attenzione l’impaginazione».

Per la nostra casa editrice, Sandro Bramucci ha “disegnato” copertine e interni di libri, di riviste, di collane, di dépliant informativi. Uno dei lavori che meglio descrivono il suo sguardo e quello del suo studio è lo sfogliabile che racconta le collane della casa editrice. «Abbiamo progettato, ci siamo confrontati, abbiamo riso e ci siamo entusiasmati per le idee che man mano ci ha proposto» ricorda Gioacchino. «La stima nei suoi confronti è andata sempre crescendo e lo ricordiamo con affetto per la sua competenza, la sua passione e anche per la sua perseveranza». «Lo stretto connubio tra testo e immagini e l’equilibrio tra spazi vuoti e spazi pieni credo rispecchiassero il suo concetto di grafica», dice Daniele.

E proprio la capacità di trovare un equilibrio tra il vuoto e il pieno è una delle qualità più importanti che una persona possa avere.