Ritratto di Glenn Laverack:
una vita per la salute pubblica e l’empowerment




Lavoro e formazione professionale

Nella sua formazione, può dire
di avere avuto un mentore?

Nessun mentore ma molte fonti di ispirazione, in tutto il mondo, da parte di chi lavora per aiutare gli altri a livello individuale, di gruppo e di comunità. Mi hanno educato con l’esempio facendo ciò che è giusto e non facendo ciò che gli altri pensano che andrebbe fatto. Forza di impegno e con il senso di giustizia.

Cosa la rende più orgoglioso
della sua carriera?

Ispirare con i miei scritti a seguire la giusta strada professionale, ascoltare le persone e aiutarle ad acquisire più potere. Ho cercato di scrivere in modo da poter raggiungere tutti sul piano tecnico e in molte lingue diverse. Non seguire un percorso accademico è stata una mia scelta.

Qual è la parte del suo lavoro
più gratificante?

Quando le persone mi dicono che il mio lavoro o la mia scrittura li ha ispirati. Quella parola inspire per me conta più di ogni alta cosa, non accade spesso, ma quando succede mi fa sentire molto felice.

Qual è il commento più memorabile che ha ricevuto da un referee?

Inspired. Proprio ciò ha fatto sì che il mio lavoro venga utilizzato nella politica e nella pratica in tutto il mondo e vada oltre la pagina scritta per cambiare il modo in cui gli operatori sanitari pensano e agiscono.

Sfide e poste in gioco

La chiave per costruire
una carriera nell’attivismo?

Sii politicamente consapevole. Mantieni e gestisci con cura la tua rete di contatti. Gestisci bene i tuoi feed per tenerti aggiornato, le fonti a cui attingi e il modo in cui sintetizzi le informazioni per capire qual è la verità dietro una determinata situazione e cosa motiva le persone e i governi ad agire in un certo modo.

La prima cosa che cercherebbe
di fare come Commissario europeo
per la salute?

Scoprire i meccanismi all’interno della Commissione europea per consentire alle persone di esprimere le proprie idee, esigenze e preoccupazioni nelle priorità dell’organizzazione. Dal basso (la gente) verso l’alto, il Commissario. Assicurarsi che esistano meccanismi di inclusione uguali in tutti i paesi della Commissione europea.

E come direttore generale dell’Organizzazione mondiale
della sanità (Oms)?

Elaborare una strategia per riconquistare credibilità con gli Stati membri. Dopo gli errori commessi, anche con la pandemia di covid-19, si è persa la fiducia nell’Oms. Questo è un punto cruciale perché sono poche le organizzazioni al mondo con una prospettiva globale su problemi comuni che riguardano la salute pubblica.

Quale figura storica inviterebbe
a cena?

Leonardo da Vinci. Per interrogarlo sui problemi dei giorni nostri riguardanti la salute pubblica.

Lettura e scrittura

Come e quando trova il tempo
per scrivere?

Penso a lungo prima di scrivere qualsiasi cosa, e così posso farlo ovunque e in qualsiasi momento, a casa, quando cammino, quando faccio il bagno! Quando scrivo lo faccio intensamente, sei ore al giorno, per settimane, anche mesi, così da raggiungere una condizione in cui viene naturale scrivere e con continuità.

Quando ha scritto
il suo primo libro?

Dopo il mio dottorato nel 2000.
La prima bozza era da cestinare, ma alla sesta bozza il libro iniziò a essere sufficientemente buono per poter essere revisionato. Ho sempre riscritto e rielaborato, a volte passando più giorni sulla stessa pagina, per raggiungere il giusto equilibrio e il giusto tono.

L’ultimo libro che ha regalato?

Ho regalato dieci copie del mio libro “Promozione della salute in caso di epidemie ed emergenze sanitarie” a studenti universitari. Quando recensisco un libro, come ricompensa invece dei soldi chiedo sempre alcune copie del mio libro che poi regalo a studenti con un reddito basso per aiutarli nei loro studi.

Il libro che porterebbe con sé
in un’isola deserta?

Una serie completa dell’Enciclopedia Britannica.

Ricordi, passioni e…

Cosa l’affascina di più?

Le persone. Come e perché si comportano e agiscono in un certo modo, e cosa le motiva a fare il meglio e il peggio nella vita!

Preferisce stare a tavola
o dietro i fornelli?

Dipende da chi cucina! Un bravo chef e io preferiremmo stare a tavola.

Veg o carnivoro?

Entrambi se lo chef è in gamba.

Vino o birra?

Dipende dal cibo. In Italia, i cibi, i vini e le birre sono tutti fantastici e a livello regionale meravigliosi.

Curiosità

Come si rilassa alla fine
di una giornata di lavoro?

Guardo la tv. Mia figlia mi dice che si usa meno il cervello guardando la televisione che osservando una parete. Alla fine della giornata ho bisogno che il mio cervello si scarichi e si prepari per il giorno dopo. La televisione è perfetta.

La televisione serve per guardare…

Documentari e spazzatura senza senso.

Il momento migliore della giornata: alba o tramonto?

Dipende dal posto. Amo la mattina, ma raramente vedo l’alba. I tramonti migliori sono con un cocktail o in riva al mare.

E il giorno più bello della settimana?

Ogni giorno in cui sento di essere stato produttivo o di aver aiutato qualcun altro.

Tempo libero

Che musica ascolta di solito e dove?

Online. Quando lavoro metto la musica di sottofondo e ascolto qualsiasi cosa. La musica mi aiuta a creare la sintassi, l’argilla che può essere modellata in qualcosa di speciale.

Come preferisce spostarti in città?
A piedi, in bicicletta, in autobus
o in macchina?

Il trasporto attivo è il migliore, specialmente a piedi. Amo esplorare le strade laterali e i vicoli di una città.

Il Paese che più ama?

Italia, in qualsiasi momento. Ha tutto. Anche dal punto di vista della salute pubblica è complessa e affascinante.

E la città europea che più ama?

Bologna. Ci ho trascorso tre mesi come visiting professor e ho esplorato ogni centimetro della città a piedi. Ottimi cibo e bevande, persone cordiali e grandi artisti di strada.