In questo numero

In questo numero non possiamo non parlare di Gaza. Come si legge nella nota diffusa dalla Associazione Alessandro Liberati Cochrane affiliate centre, la mortalità diretta e indiretta dipendente dall’invasione dell’esercito israeliano ha superato ogni soglia documentata in precedenti conflitti nella regione. Il numero di morti complessive stimate al 6 maggio 2024 è di 186.000, una cifra che rappresenta circa l’8% dell’intera popolazione gazawi1.

«La distruzione sistematica delle infrastrutture sanitarie ha colpito in maniera devastante ambulanze, ospedali, centri di primo soccorso e ambulatori. Come denunciato anche in un editoriale congiunto su The BMJ2, gli attacchi alle strutture sanitarie e al personale medico costituiscono una palese violazione del diritto internazionale umanitario, che garantisce protezione ai civili e agli operatori sanitari in zone di guerra»*.

La ferocia del governo israeliano impedisce l’ingresso nella striscia di Gaza degli aiuti umanitari, così che la carenza di cibo, acqua potabile, carburante e farmaci ha causato una carestia che ha conseguenze particolarmente drammatiche per neonati, bambini e donne in gravidanza: aumentano vertiginosamente i casi di malnutrizione acuta, di disidratazione e di morte evitabile per infezioni comuni non curate. Oltre il 70% delle abitazioni civili nella Striscia di Gaza è stato completamente distrutto o gravemente danneggiato, riducendo l’intero territorio a un cumulo di macerie3.

A fronte di una tale emergenza, le principali istituzioni internazionali, incluse le agenzie dell’Onu e numerose associazioni professionali mediche, hanno mantenuto un silenzio assordante e colpevole. Solo poche voci hanno lanciato appelli pubblici per un accesso immediato e incondizionato agli aiuti e per il rispetto del diritto umanitario. Fuori da alcuni balconi delle case delle nostre città sono apparse per un giorno – il 24 maggio 2025 – lenzuola bianche, come quelle caricate sui due camion che il governo israeliano ha lasciato entrare a Gaza e che erano destinate ad avvolgere i corpi dei bambini, delle donne e degli uomini uccisi dalle bombe.

Ad accrescere il senso di incredulità e disorientamento, è stata diffusa sui social media l’immagine falsa dell’Ospedale Maggiore di Bologna con le facciate interamente coperte da lenzuola: quasi che l’intelligenza artificiale – oltre a tutto il resto – potesse venire in soccorso del nostro senso di colpa per fare poco o nulla per fermare una tragedia umanitaria di proporzioni epocali. Ogni giorno di ritardo costa vite umane, in particolare tra le fasce più vulnerabili della popolazione.

Accanto alle false informazioni, quelle autentiche, come l’immagine del lenzuolo che sventola dalla finestra sopra l’ingresso dell’Ospedale Bufalini di Cesena. A ricordarci lo scandalo della sofferenza inflitta alle vittime dei 56 conflitti armati in corso nel mondo.

* Gli autori della lettera hanno applicato un modello basato su precedenti conflitti, in cui le morti indirette (dovute a malattie, fame, mancanza di cure mediche e distruzione delle infrastrutture) superano di 3-15 volte le morti dirette. Utilizzando un rapporto conservativo di 4 morti indirette per ogni morte diretta e considerando le 37.396 morti dirette riportate fino a quel momento, hanno stimato che il numero totale di decessi attribuibili al conflitto potrebbe raggiungere o superare i 186.000, ovvero circa l’8% della popolazione di Gaza. È importante notare che questa cifra è una proiezione basata su modelli epidemiologici e non rappresenta un conteggio effettivo delle vittime.




Bibliografia

1. Khatib R, McKee M, Yusuf S. Counting the dead in Gaza: difficult but essential. Lancet 2024; 404: 237-8.

2. Razai MS, Barıs¸ M, Özekmekçi MI˙, Dabbagh H, Lederman Z. The healthcare community has a responsibility to highlight the ongoing destruction in Gaza. BMJ 2025 Apr 11; 389: r741.

3. The Lancet. Editorial. Gaza has been failed by silence and impunity. Lancet 2025; 405: 1791.