La danza ha effetti modesti ma statisticamente significativi sulla funzione cognitiva e la depressione nelle persone oltre i sessant’anni

Dancing has small but statistically significant effects on cognition and depression scores in adults aged 60 or over

Mario Luciano1, Henry Barry2, Daniele Ferrari3

1Chinesiologo, Modena; 2Department of Family medicine, College of Human Medicine, Michigan State University, East Lansing, Michigan, Usa; 3Scuola di formazione specifica in Medicina Generale di Trento.

Domanda clinica. La danza è efficace nel migliorare la funzione cognitiva o la depressione nelle persone con età pari o superiore ai sessant’anni?

Punto chiave. Questa revisione sistematica della letteratura ha mostrato come alcuni studi, che hanno utilizzato una definizione molto ristretta di danza, abbiano rilevato che, nelle persone di età pari o superiore a sessant’anni, la danza apporta miglioramenti modesti ma statisticamente significativi della funzione cognitiva e dei sintomi di depressione.

Finanziamento: non finanziato.

Disegno dello studio: revisione sistematica con meta-analisi di studi randomizzati e controllati (Rct).

Livello di evidenza: 1a-.

Setting: qualsiasi.

Sinossi. La depressione in età avanzata è una delle cause più frequenti di sofferenza emotiva e riduce significativamente la qualità della vita1,2. Studi precedenti hanno mostrato l’efficacia dell’attività fisica e dell’esercizio fisico contro resistenza nel ridurre i sintomi di depressione e ansia3,4.

In questa revisione sistematica gli autori hanno cercato in diversi database per identificare Rct che valutassero l’effetto della danza sulla funzione cognitiva, sulla depressione o sull’ansia5. Gli studi inclusi nella meta-analisi dovevano includere adulti di età pari o superiore a 60 anni senza deterioramento cognitivo o con deterioramento cognitivo lieve ma indipendenti nelle attività strumentali della vita quotidiana. I ricercatori hanno utilizzato una definizione ristretta di danza: hanno escluso gli studi sull’esercizio fisico con l’aggiunta di musica, sulla danza che richiede una preparazione speciale (come la danza classica) e sulla danza come attività esclusivamente ludica. Sono stati esclusi anche gli studi in cui la danza era aggiunta a un altro esercizio (per es., camminare contando all’indietro).
I gruppi di controllo potevano essere attivi (per es., esercizi di stretching o di equilibrio, attività sociali, training cognitivo) o passivi (nessun intervento, lista d’attesa o cure abituali). Gli autori hanno identificato 17 studi per la revisione sistematica, 13 dei quali hanno fornito dati utilizzabili su 1174 partecipanti per essere inclusi nella meta-analisi. Mentre tutti i 13 studi hanno fornito dati sulla funzione cognitiva, 4 hanno fornito dati sulla depressione e solo 1 studio ha valutato l’ansia e non è stato, quindi, incluso nell’analisi statistica. L’età mediana dei partecipanti era di 70,7 anni e il 66,3% era composto da donne. Gli interventi sono stati erogati per un’ora due volte alla settimana e, in media, gli studi sono durati sei mesi. Cinque degli studi hanno incluso adulti con deterioramento cognitivo lieve.

Più della metà degli studi è stata valutata ad alto rischio di bias. Complessivamente, la danza ha fornito miglioramenti piccoli ma statisticamente significativi ed eterogenei sulle misure della funzione cognitiva (g* di Hedges= 0,27). La danza ha anche fornito piccoli effetti omogenei sui punteggi della depressione (g di Hedges= 0,43).

Contesto italiano. Dal 2007 in Italia l’Istituto Superiore di Sanità raccoglie dati da 18 Regioni e dalla Provincia di Trento per il sistema di sorveglianza della popolazione (per tutte le fasce d’età), chiamata “Passi” 6. Nella sezione dedicata alle persone con più di 64 anni sono presentati i dati su diverse tematiche di salute, tra cui l’attività fisica e la depressione6. I dati, aggiornati al periodo 2022-2023, indicano che la popolazione di questa fascia di età rappresenta attualmente il 21% del totale, con il 9% di questa affetta da depressione6. Per quanto riguarda l’attività fisica, studiata usando il punteggio PASE (Physical Activity Scale for Elderly), si evidenzia che il 38% delle persone con più di 64 anni è sedentaria e solo il 40% raggiunge il livello di attività fisica raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità6. Solo una piccola quota delle persone del campione ha riferito di dedicarsi a una forma strutturata di esercizio fisico, tra cui la danza. È interessante come sia emerso che meno del 30% degli intervistati sia stato consigliato di fare sport o un’altra attività da parte di un medico o altri operatori sanitari negli ultimi 12 mesi6.

Note

* La g di Hedges è una misura della dimensione dell’effetto. La dimensione dell’effetto indica quanto un gruppo differisce da un altro, di solito la differenza tra un gruppo sperimentale e un gruppo di controllo. I valori si interpretano generalmente così: una g compresa tra 0,2 e 0,5 indica un effetto piccolo, tra 0,5 e 0,8 un effetto moderato, e oltre 0,8 un effetto grande.

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Bibliografia

1. Blazer DG. Depression in late life: review and commentary. J Gerontol A Biol Sci Med Sci 2003; 58: 249-65.

2. Wilkinson P, Ruane C, Tempest K. Depression in older adults. BMJ 2018; 363: k4922.

3. Carek PJ, Laibstain SE, Carek SM. Exercise for the treatment of depression and anxiety. Int J Psychiatry Med 2011; 41: 15-28.

4. Tian S, Liang Z, Tian M, et al. Comparative efficacy of various exercise types and doses for depression in older adults: a systematic review of paired, network and dose-response meta-analyses. Age Ageing 2024; 53: afae211.

5. Jaldin MA, Balbim GM, Pinto J, et al. Systematic review and meta-analysis of the effects of dance on cognition and depression in healthy older adults. Med Sci Sports Exerc 2025; 57: 490-500.

6. Istituto Superiore di Sanità. Il sistema di sorveglianza PASSI – Informazioni generali [Internet]. Roma: EpiCentro – ISS. Disponibile su: https://lc.cx/dWhBEY [ultimo accesso 26 maggio 2025].