Impatto del distanziamento sociale per covid-19 sui giovani: tipologia e qualità degli studi reperiti attraverso

una revisione sistematica della letteratura

Silvia Minozzi1, Rosella Saulle1, Laura Amato1, Marina Davoli1

1Dipartimento Epidemiologia del SSR del Lazio, Roma.

Pervenuto il 23 marzo 2021. Accettato il 19 aprile 2021.

Riassunto. Introduzione. Nel primo semestre del 2020 quasi tutti i Paesi hanno realizzato misure rigide di distanziamento sociale, compresa la chiusura delle scuole, per contrastare la trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2. A tutt’oggi, però, l’efficacia della chiusura delle scuole per ridurre la trasmissione dell’infezione nella comunità continua a non essere chiara e poco si sa dei potenziali effetti negativi sulla salute fisica e sul benessere psicologico di bambini e adolescenti di tali misure, soprattutto se continuate per lunghi periodi di tempo. Obiettivo. Sintetizzare i dati più rilevanti di una revisione sistematica della letteratura relativi all’impatto della chiusura delle scuole e del lockdown avvenuto nel 2020 in risposta alla pandemia covid-19 sulla salute fisica e il benessere psicologico dei giovani; in questo contributo si riporta la metodologia della revisione sistematica, le caratteristiche e la qualità metodologica degli studi reperiti. Metodi. È stata condotta una ricerca bibliografica su 11 banche dati fino al 1° settembre 2020 per individuare studi di coorte, indagini trasversali, studi non controllati e studi di modellizzazione. La qualità metodologica degli studi è stata valutata con scale validate. Risultati. Sono stati inclusi 64 studi; 42 valutavano l’effetto delle misure di distanziamento sulla salute fisica, 27 sul benessere psicologico. Tutti gli studi sono stati condotti durante la prima ondata della pandemia e hanno valutato gli effetti a breve termine delle misure di distanziamento implementate per periodi relativamente brevi. Il 32,4% degli studi è stato condotto nel Regno Unito, il 20,3% in Italia, il 12,5% in Cina, il 10,9% in Paesi in via di sviluppo, il 9,4% negli Stati Uniti. Il 37,5% erano studi di coorte, il 40,6% indagini trasversali, il 19,7% studi non controllati, 1 era uno studio di modellizzazione. Il 59,6% degli studi è stato giudicato di alta qualità. La principale debolezza metodologica delle indagini trasversali e degli studi non controllati era la scarsa rappresentatività dei soggetti inclusi, mentre il 96% degli studi di coorte è stato giudicato di alta qualità. Conclusioni. Gli studi pubblicati nei primi mesi della pandemia volti a valutare l’impatto delle misure di distanziamento sulla salute fisica e sul benessere psicologico di bambini e adolescenti sono numerosi e complessivamente di discreta qualità metodologica. La grande quantità di studi condotti sottolinea la rilevanza del problema e la necessità di valutare attentamente il bilancio fra benefici attesi dalle misure di distanziamento sociale in termini di riduzione del contagio e i danni in termini di disagio psicologico ed effetti negativi sulla salute dei giovani. Sono necessari ulteriori studi sull’effetto delle misure di distanziamento implementate per periodi prolungati.

Parole chiave. Covid-19, distanziamento sociale, giovani, revisione sistematica, salute fisica e benessere psicologico.

Impact of social distancing for covid-19 on young people: type and quality of the studies found through a systematic review of the literature.

Summary. Background. During the first semester 2020 almost all country implemented rigid measures of social distances, including schools closure, to limit the transmission of SARS-CoV-2 infection. Up to now, however, the efficacy of school closure to reduce the spread of the disease in the community still remain unclear and no much is known about the potential negative effects of such measures on physical health and psychological wellbeing of children and adolescents, mainly if protracted for long periods. Objective. To summarize the most relevant data of a systematic review on the impact of the 2020 school closure and social distances measures implemented in response to covid-19 pandemic on youths physical health and psychological wellbeing. In the present paper we describe the review’s methodology and the characteristics and methodological quality of the retrieved studies. Methods. We searched on 11 international databases up to 1st September 2020 to retrieve cohort studies, cross sectional surveys, uncontrolled pre-post studies and modelling studies. Methodological quality of included studies has been assessed with validated checklists. Results. Sixty-four studies have been included; 42 assessed the effect of social distances measure of physical health and 27 on psychological wellbeing. All the studies have been conducted during the first wave of pandemic and assessed the short-term effect of social distances measures implemented for relatively short periods. The 32.4% of the studies has been conducted in the UK, 20.3% in Italy, 12.5% in China, 10.9% in developing countries and 9.4% in the US. 37.5% of the studies were cohort studies, 40.6% cross sectional surveys, 19.7% uncontrolled studies and 1 was a modeling study. 59.6% of the studies has been rated as high quality. The most important weakness of the cross-sectional surveys and uncontrolled studies was the scarce representativeness of the sample while 96% of the cohort studies were judged as high quality. Conclusions. A large number of acceptable quality studies have been published during the first months of pandemic to assess the impact of school closure and social distances measures on physical health and psychological wellbeing of youths. This highlights the relevance of the topic and the need to assess carefully the balance between harms and benefits of such measures in terms of actual reduction of transmission and youths’ psychological and physical harms. Further studies are needed on the long-term effect of social distances measures extended over long periods.

Key words. Covid-19, physical health and psychological wellbeing, social distances, systematic review, youth.

Introduzione

Nel primo semestre del 2020 quasi tutti i Paesi nel mondo hanno realizzato misure rigide di distanziamento sociale, compresa la chiusura delle scuole, per contrastare la trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2. Tra marzo e maggio 2020, oltre 1,5 miliardi di bambini e adolescenti nel mondo sono rimasti a casa da scuola e hanno dovuto aderire a misure molto rigide di distanziamento sociale che impedivano le relazioni sociali e le attività sportive e ricreative tra pari1 con la finalità di interrompere la catena di trasmissione del SARS-CoV-2 e ridurre l’introduzione del virus nelle famiglie2. A tutt’oggi, però, l’efficacia della chiusura delle scuole per ridurre la trasmissione dell’infezione nella comunità continua a non essere chiara3, essendovi studi condotti con una metodologia rigorosa che evidenziano un effetto piccolo o nullo4,5 mentre altri mostrano un effetto sostanziale6,7.

Nell’autunno 2020 e nei primi mesi del 2021 molti Paesi hanno nuovamente disposto la chiusura delle scuole, accompagnata da misure di distanziamento sociale più o meno rigide, in risposta ai nuovi picchi di trasmissione che si sono osservati dopo l’estate e al diffondersi di nuove varianti del virus. In Italia, le scuole primarie e le scuole medie inferiori sono rimaste chiuse per sette mesi consecutivi, mentre le scuole secondarie sono di fatto rimaste chiuse per quasi un anno, dalla fine di febbraio 2020 alla fine di gennaio 2021, con una breve interruzione dal 15 settembre alla fine di ottobre 2020. Il danno economico per le famiglie dovuto al forzato assenteismo dal lavoro a causa della chiusura delle scuole è ben documentato nella letteratura sulle epidemie di influenza8,9. Tuttavia, la letteratura storica fornisce poca guida rispetto ai possibili impatti sulla salute dei giovani di chiusure scolastiche diffuse e prolungate quali quelle utilizzate per combattere il covid-1910. Inoltre, l’educazione è uno dei maggiori determinanti di salute11 e vi sono chiare evidenze che la sua perdita è associata, nel lungo periodo, a una riduzione di salute e di speranza di vita12. La chiusura delle scuole, soprattutto se associata ad altre misure restrittive della libertà personale, può influenzare il benessere psicologico e la salute fisica dei bambini e dei giovani causando l’isolamento sociale, la perdita del supporto dei pari e degli insegnanti, la riduzione dell’attività fisica, l’interruzione delle attività di protezione dei minori attraverso la segnalazione di casi di maltrattamento, la perdita dell’accesso ai programmi di distribuzione dei pasti13.

Una serie di rapporti internazionali hanno sottolineato i danni causati ai bambini e ai giovani dal lockdown e dalla chiusura delle scuole concludendo che la risposta alla pandemia a livello globale ha peggiorato le condizioni dei giovani14. Tuttavia, questi rapporti non avevano lo scopo di identificare in modo sistematico tutta la letteratura rilevante su questo tema e allo stesso tempo sembra che le decisioni di politica sanitaria che continuano a essere prese non tengano nella dovuta considerazione il bilancio complessivo fra benefici e danni delle misure di distanziamento sociale per tempi così prolungati sul benessere dei giovani.

I potenziali benefici della chiusura delle scuole e delle misure di distanziamento sociale, soprattutto se prolungate per periodi di tempo lunghi o molto lunghi, dovrebbero essere considerati insieme ai potenziali danni sulla salute fisica e mentale e all’impatto di natura sociale ed economica, che rischia come sempre di colpire maggiormente le classi socioeconomiche più svantaggiate15,16. Gli autori dell’articolo “Impacts of school closures on physical and mental health of children and young people: a systematic review”17 hanno condotto una revisione sistematica della letteratura internazionale per offrire una visione complessiva degli effetti negativi sulla salute fisica e sul benessere psicologico dei giovani.

Obiettivo

Obiettivo del presente lavoro è descrivere la letteratura pubblicata nel 2020, reperita dalla revisione Viner et al.17, che valutava l’effetto del distanziamento sociale (chiusura delle scuole e lockdown) sulla salute fisica e il benessere psicologico dei giovani. Nel presente lavoro si riporta la metodologia della revisione sistematica, le caratteristiche e la qualità metodologica degli studi reperiti. In altri due articoli abbiamo riportato la sintesi dei risultati più rilevanti relativi all’impatto sulla salute fisica18 e sul benessere psicologico19.

Metodi

La ricerca bibliografica è stata effettuata su 11 banche dati elettroniche (PubMed, PsycINFO, Web of Science Social Citation Index, Australian Education Index, British Education Index, Education Resources Information Centre, WHO Global Research Database on COVID-19, Medrxiv, PsyArXiv, Research Square e COVID-19 Living Evidence) fino al 1° settembre 2020. Sono state inoltre analizzate le bibliografie degli articoli reperiti e consultati esperti nel campo per individuare ulteriori lavori rilevanti. I dettagli delle strategie di ricerca utilizzate per le singole banche dati sono riportati nell’Appendice.

Sono stati considerati articoli pubblicati, articoli sottoposti come preprint e report accessibili nel web. Sono stati inclusi studi controllati di coorte prospettici e retrospettivi, studi non controllati con valutazione pre- e post-esposizione, indagini trasversali e studi di modellizzazione che valutavano l’impatto delle misure di distanziamento sociale (chiusura delle suole scuole e lockdown) sui bambini e i giovani fino all’età di 20 anni. La revisione originale includeva studi che valutavano l’effetto della chiusura delle scuole dovuta a qualunque evento non routinario, come scioperi, epidemie di altra natura, eventi atmosferici o ambientali eccezionali; nel presente lavoro riportiamo soltanto i dati relativi agli studi che hanno valutato l’impatto delle misure implementate nel 2020 in risposta alla pandemia di covid-19. Gli esiti considerati erano: esiti relativi alla salute fisica (accessi ai reparti di Pronto Soccorso (PS), ricoveri, ritardo nella presentazione al PS o al medico, vaccinazioni di routine, assistenza a soggetti con preesistenti condizioni patologiche, comportamenti legati alla salute come attività fisica, alimentazione, tempo speso al computer o alla televisione); esiti relativi al benessere psicologico (ansia, depressione, stress, difficoltà emotive o di comportamento, suicidi, accessi al PS psichiatrico, abuso e maltrattamento di minori). Gli autori della revisione originale hanno incluso anche studi che valutavano l’impatto della chiusura delle scuole sui risultati scolastici dei ragazzi e sulle famiglie (giornate di lavoro perse, perdita di reddito, perdita dell’accesso ai programmi di distribuzione dei pasti).

Per lo screening di titoli e abstract è stato utilizzato l’approccio del “machine learning”20 sviluppato dal EPPI‐Centre presso il UCL Institute of Education attraverso il software EPPI‐Reviewer 421. L’algoritmo è stato testato sui primi 1500 record selezionati con la ricerca bibliografica sulla base dei quali è stato sviluppato un modello per la selezione dei successivi record e l’identificazione di una soglia al di sotto della quale gli articoli erano con elevata probabilità non rilevanti. Due ricercatori, in modo indipendente, hanno valutato i titoli e gli abstract selezionati dal “machine learning approach”; gli studi potenzialmente rilevanti sono stato acquisiti in full-text e nuovamente valutati da due autori in modo indipendente. Due autori, in modo indipendente, hanno estratto i dati dagli studi inclusi e valutato la qualità metodologica utilizzando le seguenti griglie: Newcastle-Ottawa Scale (NOS)-Cohort studies per gli studi controllati prospettici e retrospettivi22; NOS modificata per le indagini trasversali23; la griglia sviluppata dal National Heart Lung and Blood Institute (NHBLI) per gli studi non controllati con valutazione pre- e post-esposizione24 e una versione modificata della griglia proposta dal International Society for Pharmacoeconomics and Outcomes Research (ISPOR) per gli studi di modellizzazione25. Per gli studi di coorte la confrontabilità dei gruppi è stata giudicata adeguata se il periodo di lockdown veniva confrontato con lo stesso periodo, in mesi, dell’anno o degli anni precedenti, per tenere conto della variabilità stagionale dell’esito di interesse. La durata del follow-up è stata considerata adeguata se era di almeno un mese dall’inizio del lockdown. Per le indagini trasversali, la rappresentatività del campione è stata giudicata adeguata se i soggetti erano stati selezionati a caso dalla popolazione di riferimento, non adeguato se il campione era costituito da un gruppo particolare di soggetti non selezionato a caso o se i soggetti si erano auto-selezionati per partecipare all’indagine rispondendo ad annunci pubblicati sui social media. Il campione è stato giudicato di dimensioni adeguate se lo studio utilizzava dati da indagini condotte a livello nazionale di grandi dimensioni o se la dimensione del campione era basata sul calcolo per ottenere la potenza statistica necessaria; la percentuale dei non rispondenti è stata giudicata adeguata se era inferiore al 30%; l’analisi statistica è stata giudicata adeguata se gli autori descrivevano nei metodi l’analisi utilizzata per individuare associazioni fra le variabili (per es., analisi di regressione logistica multipla) o, in caso di studi puramente descrittivi, riportavano chiaramente i numeratori e i denominatori utilizzati per il calcolo delle percentuali. Per gli studi non controllati con valutazione “prima-dopo”, il campione è stato giudicato rappresentativo della popolazione di riferimento se estratto da banche dati nazionali di grandi dimensioni. Il campione è stato giudicato di dimensioni adeguate se lo studio utilizzava dati da indagini condotte a livello nazionale di grandi dimensioni o se la dimensione del campione era basata sul calcolo per ottenere la potenza statistica necessaria; la percentuale di persi al follow-up è stata giudicata accettabile se inferiore al 20%; l’analisi statistica è stata giudicata appropriata se gli autori riportavano il test statistico utilizzato e il valore di p relativo alla significatività statistica dei cambiamenti osservati. Al fine di ottenere un punteggio globale per la qualità, per tutte le griglie di valutazione, gli studi sono stati classificati di alta qualità se rispondevano almeno al 90% dei criteri, di qualità intermedia di se rispondevano almeno al 50% dei criteri ma a meno del 90%, di bassa qualità se rispondevano a meno del 50% dei criteri.

A causa dell’elevata eterogeneità degli studi per quanto riguarda i disegni di studio, gli esiti considerati, le misure specifiche utilizzate per quantificare gli esiti, i tipi di analisi effettuati, la disponibilità dei dati necessari per effettuare una meta-analisi, non è stato possibile effettuare una sintesi statistica attraverso meta-analisi. I risultati sono stati presentati in modo narrativo raggruppando gli studi per tipo di esito e tipo di disegno, interpretando i risultati alla luce della qualità metodologica.

Risultati

Attraverso la ricerca bibliografica sono stati individuati 16.817 record dopo rimozione dei duplicati; 151 record sono stati giudicati potenzialmente rilevanti e acquisiti in full text. 79 studi, pubblicati in 80 articoli, sono stati inclusi nella revisione originale. Si riportano di seguito le caratteristiche dei 64 studi che hanno valutato l’effetto delle misure implementate durante la pandemia da covid-19 sulla salute fisica e sul benessere psicologico. La figura 1 illustra il processo di selezione degli studi.




Disegno degli studi inclusi

Dei 64 studi considerati, 24 (37,5%) erano studi di coorte, 23 dei quali hanno utilizzato un gruppo di controllo storico26-48 e 1 un gruppo di controllo concorrente49; 26 (40,6%) erano indagini trasversali50-75, 13 (19,7%) erano studi non controllati con valutazione della varabile di interesse prima e dopo l’esposizione, 10 dei quali riportavano solo una misurazione prima e dopo l’esposizione76-85, mentre 3 erano analisi delle serie temporali con misurazioni ripetute86-88; 1 era uno studio di modellizzazione89.

Tipo di pubblicazione

Quarantasette (73,5%) erano studi pubblicati su riviste peer reviewed26-33,35-43,45,47,48,52-55,57-59,61,62, 64,65,67,69,70, 72-78,80,81,84,86-89, 9 (14%) erano pubblicazioni pre-print34,46,49,51,56,63,66,68,72 e 8 (12,5%) erano report pubblicati nel web44,50,60,71,79, 82,83,85.

Caratteristiche generali degli studi

Tutti gli studi valutavano l’impatto della prima ondata della pandemia. Il periodo di osservazione andava da febbraio 2020 ad agosto 2020. Di conseguenza, tutti gli studi valutavano gli effetti a breve termine di periodi di chiusura delle scuole e di lockdown relativamente brevi (1-3 mesi di follow-up). La maggior parte degli studi includevano soggetti di ampie fasce di età (da 0 a 20 anni); solo gli studi che valutavano gli effetti delle misure di distanziamento sul benessere psicologico riportavano dati separati per adolescenti (13-18 anni) e bambini (2-12 anni). 42 studi valutavano l’impatto della chiusura delle scuole e del lock down sulla salute fisica, di cui 27 analizzavano l’accesso ai servizi sanitari (accesso ai servizi vaccinali29,43, accessi al PS27,28,30,31,36-39,42,46,86, ricoveri ospedalieri28,38,44,86, assistenza e ricoveri per patologie preesistenti51,58,63,77,80, 81,88, ritardo di accesso alle cure36,62,65) e 15 comportamenti correlati alla salute (attività fisica54,61,66,71,84, alimentazione61,66,68,71,84, sovrappeso/obesità76,89, uso dispositivi digitali quali smartphone, tablet e social media55,61,66,84,85, qualità del sonno52,56,66,68,71,73,74,78,84). 27 studi valutavano l’impatto su esiti correlati al benessere psicologico (suicidi40,44, accesso al PS psichiatrico45,47), abuso e maltrattamento26,34,87, stress67, ansia e depressione negli adolescenti49,53,55,59,60,64,73,75,79,82,85, ansia e depressione nei bambini (5-12 anni)57,68,69,70,72, difficoltà emozionali e comportamentali nei bambini più piccoli (2-10 anni)52,71,79,82,83.

Paesi di conduzione degli studi

Il 32,4% degli studi è stato condotto nel Regni Unito26,33-35,41,43-46,48,50,51,56,60,62,63,65,71,82,83,85, il 20,3% in Italia27,30,31,36,39,42,52,58,68,78,80,81,84, il 12,5% in Cina,49,53,64,69,72-75 il 10,9% in altri Paesi in via di sviluppo (Turchia59,76, Pakistan29, India32,66, Brasile57, Bangladesh70), il 9,4% negli Stati Uniti28,47,54,67,87,89 e uno studio ciascuno in Irlanda79, Francia86, Germania88, Grecia77, Spagna61, Finlandia38, Slovenia37, Canada55, Giappone40 (figura 2).

Qualità metodologica

In totale, 38 studi (59,4%) sono stati giudicati di alta qualità: 23/24 (96%) studi di coorte26-29,30-47, 11/26 (42,3%) indagini trasversali51,56,58,61,62,65,66,70,73-75, 3/13 (23%) studi non controllati con valutazione pre- e post-esposizione86-88 e 1 studio di modellizzazione89. Sedici studi (25%) sono stati giudicati di media qualità, di cui 11/26 (42,3%) indagini trasversali52-55,57,59,60,64,67,69,72 e 5/13 (38,4%) studi non controllati con valutazione pre- e post-esposizione79,81-84. Infine, 10 studi (15,6%) sono stati giudicati di bassa qualità, tra cui uno studio di coorte (4%)49, 4/26 (15,4%) indagini trasversali50,63,68,71 e 5/13 (38,4%) studi non controllati con valutazione pre- e post-esposizione76-78,80,85 (figura 3).




Il 100% degli studi di coorte includeva un campione rappresentativo della popolazione di riferimento in quanto utilizzava dataset nazionali o ospedalieri. L’87,5% confrontava la frequenza dell’esito di interesse con quella degli stessi mesi dell’anno o degli anni precedenti e il 96% aveva un follow-up adeguato. Il 42% delle indagini trasversali si basava su dati provenienti da campioni poco o non rappresentativi; in particolare nel 23% degli studi il campione era costituto da soggetti auto selezionati; il 35% degli studi con campione selezionato dai ricercatori non riportava dati sulla percentuale effettiva dei rispondenti rispetto al campione originario. Il 23% degli studi non controllati con valutazione prima-dopo erano analisi delle serie temporali con misurazioni ripetute di alta qualità, mentre il 38% degli studi con una sola misurazione prima e dopo l’esposizione aveva campioni piccoli (range 4-71 soggetti) e il 69% si basava su campioni non rappresentativi della popolazione. Il 31% degli studi aveva una percentuale di persi al follow-up che superava il 20% (tabelle 1-4 in Appendice).

Discussione

Sebbene molti lavori siano stati pubblicati sui rischi e gli effetti dannosi della chiusura delle scuole e delle misure di distanziamento sociale per i bambini e gli adolescenti, il lavoro da cui abbiamo preso spunto è il primo di cui siamo a conoscenza che abbia cercato e sintetizzato in modo sistematico e rigoroso gli studi pubblicati o disponibili nel web che valutassero l’effetto della chiusura delle scuole e del lockdown sulla salute fisica e il benessere psicologico dei giovani. I risultati della ricerca bibliografica hanno evidenziato che, soltanto nei primi mesi della pandemia – tra fine febbraio e il 1° settembre 2020 –, sono stati pubblicati 64 studi a dimostrazione di quanto il problema dell’impatto delle misure per il contenimento della diffusione della pandemia sulla salute fisica e il benessere psicologico dei giovani sia sentito come un problema molto rilevante, per lo meno fra i ricercatori. Gli studi sono stati condotti prevalentemente nei Paesi sviluppati, soprattutto nel Regno Unito e in Italia, ma non mancano lavori provenienti dai Paesi in via di sviluppo. Nonostante la difficoltà a condurre studi con una metodologia rigorosa in un contesto emergenziale come quello della pandemia da covid-19, e nonostante la giusta volontà dei ricercatori di rendere fruibili ai decisori politici e amministrativi il più rapidamente possibile i risultati delle diverse analisi, ragione per la quale numerosi studi erano accessibili come pre-print senza essere passati al vaglio di un formale processo di revisione, complessivamente la qualità metodologica degli studi, e di conseguenza la affidabilità dei risultati, è discreta, essendo il 59% dei lavori di alta qualità. Gli studi con i risultati più affidabili sono risultati essere gli studi di coorte, in quanto la quasi totalità confrontava la frequenza dell’esito di interesse nei mesi del lockdown con la frequenza osservata negli stessi mesi dell’anno o degli anni precedenti, eliminando così il possibile effetto di distorsione dovuto alla variabilità stagionale. Tutti questi studi, inoltre, usavano dati provenienti da banche dati nazionali o ospedaliere, e dunque dati affidabili e di buona qualità. Gli studi di questo tipo hanno valutato l’impatto del lockdown e della chiusura delle scuole sugli accessi al PS e sui ricoveri, sui suicidi, sui casi di denuncia di abuso e maltrattamento, esiti per i quali dunque le evidenze sono più forti. Gli studi che valutavano l’effetto sul benessere psicologico, al contrario, erano indagini trasversali o studi non controllati con valutazione “prima -dopo” della variabile di interesse, il 42% e il 69% dei quali analizzavano campioni poco o non rappresentativi della popolazione riferimento, o perché il campione era di piccole dimensioni o perché costituito da soggetti che volontariamente avevano risposto ad annunci disponibili nel web. Questa modalità di selezione, infatti, esclude automaticamente chi non ha accesso a internet, penalizzando così le classi sociali più svantaggiate. Infine, è importante sottolineare che alcune pubblicazioni, soprattutto quelle accessibili come pre-print o i report pubblicati sui siti web, erano caratterizzate da una qualità del “reporting” bassa o molto bassa, con descrizione a volte molto sommaria dei metodi utilizzati e degli stessi risultati, rendendo perciò difficoltoso valutarne adeguatamente la qualità metodologica e la conseguente attendibilità dei risultati.

Il limite principale dei risultati di questa revisione è costituito dal fatto che tutti gli studi inclusi sono stati condotti durante la prima ondata della pandemia con un periodo di osservazione che va da febbraio ad agosto 2020; di conseguenza, tutti gli studi valutavano gli effetti a breve termine di periodi relativamente brevi di chiusura delle scuole e di lockdown. Purtroppo la chiusura delle scuole e misure di distanziamento sociale più o meno severe hanno continuato a essere messe in atto anche nei mesi autunnali e invernali del 2020 e del 2021 per il ripresentarsi delle successive ondate di contagi; in particolare in Italia tutte le scuole sono rimaste chiuse per 6 mesi consecutivi fino a metà del settembre 2020 e le scuole secondarie superiori, tranne brevi intervalli in settembre-ottobre 2020 e nel mese di febbraio 2021, di fatto non hanno mai riaperto. Ulteriori studi sono indispensabili per valutare le conseguenze del protrarsi nel tempo di tali misure, particolarmente sul benessere psicologico dei giovani.

Conclusioni

Gli studi pubblicati nei primi mesi della pandemia covid-19 volti a valutare l’impatto della chiusura delle scuole e delle misure di distanziamento sociale sulla salute fisica e il benessere psicologico dei bambini e degli adolescenti sono numerosi e complessivamente di discreta qualità metodologica. La grande quantità di dati raccolti e messi a disposizione dai ricercatori di tutto il mondo sottolinea la rilevanza del problema e la necessità di valutare attentamente il bilancio fra benefici attesi dalle misure distanziamento sociale in termini di contenimento effettivo del contagio e i costi di tali misure in termini di disagio psicologico e danni per la salute dei giovani.

Conflitto di interessi: gli autori dichiarano l’assenza di conflitto di interessi.

























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1 Tecnica terapeutica invasiva che consiste nell’inviare impulsi elettrici in una piccola zona del cervello mediante l’impianto di elettrodi. Impiegata soprattutto nei pazienti affetti da morbo di Parkinson.